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Coaching Strategico

“Io non perdo mai. O vinco o imparo”
- Nelson Mandela

Il percorso di Coaching Strategico

Percorso di Coaching Strategico

Per Coaching intendiamo quell’attività nella quale il coach guida il cliente “all’espressione del suo talento facendogli superare blocchi emotivi, difficoltà di apprendimento, timori o semplicemente insegnandogli tecniche evolute”.

Riprendendo l’approccio strategico del modello del Professor Giorgio Nardone, l’obiettivo del coach è generare con il cliente un “gioco” di successo ove entrambi performano insieme, vincono insieme.
Il coach guida il cliente ma non si sostituisce a lui.
In tal modo il coach fa emergere i talenti delle persone, “trasformandone i limiti in preziose risorse creative e produttive

Il modello di Coaching Strategico

“Una tecnologia abbastanza evoluta nei propri effetti non è dissimile da una magia”
- Arthur C. Clarke
Il percorso di Coaching Strategico

Il Coaching Strategico:
 

  •  Evolve direttamente da un modello di problem solving e comunicazione terapeutica frutto di oltre vent’anni di applicazione empirica e di rigorosa messa a punto tecnica, tale da essere il fondamento di un approccio alla psicoterapia breve internazionalmente riconosciuto per la sua efficacia ed efficienza.
     

  • È estremamente flessibile ed adattabile pur mantenendo un alto livello di rigore.
     

  • Si fonda sul fatto che le tecniche utilizzate per individuare ed esaltare le risorse personali degli individui sono basate su una logica non ordinaria che fa leva sull’autoinganno personale e ne riorienta le caratteristiche.
     

  • Si focalizza sui processi interattivi che ogni soggetto, consapevolmente o no, mette in atto nei confronti di se stesso, degli altri e del mondo, senza andare a scavare e a esplicitare contenuti e vissuti personali potendo così essere applicato non solo al singolo individuo ma anche ai gruppi.
     

  • Ricorre ad una strategia di comunicazione suggestiva ma strutturata, capace tanto di produrre effetti di svelamento e scoperta quanto di evocare sensazioni vivide: “il dialogo strategico”.

    Le parole del Maestro Giorgio Nardone tornano a mente: “Non si nasce artisti, lo si diventa coltivando i propri talenti, spingendosi oltre i propri limiti”

Cosa Faccio VS Cosa Non Faccio 

Guido o accompagno la persona ad andare oltre i propri limiti soprattutto attraverso domande che seguono un percorso logico che unisce rigore e flessibilità, metodo e creatività.

Non faccio il motivatore da palcoscenico.

Faccio sviluppare al cliente nuove prospettive e percezioni della realtà e delle proprie risorse, faccio vivere esperienze nuove, spesso inaspettate, e, grazie a questo, faccio sviluppare le capacità necessarie per ottenere più elevati livelli di performance e gratificazione.

Non faccio il terapeuta.

Faccio un lavoro certosino sulla persona: le creo un “abito su misura”.

Non vado alla ricerca delle cause scavando nel passato.

Sblocco o miglioro la performance del cliente.

Non dico alla persona “pensa positivo”.

Aiuto la persona a riconoscere le proprie “ridondanze disfunzionali”, facendole sviluppare strategie per aggirarle e sostituirle con copioni funzionali.

Non mi sostituisco al cliente.

Per chi è adatto il Coaching strategico?

Per chi è adatto il Coaching strategico

Come ci ricorda il Professore Paolo Mordazzi, il Coaching Strategico è adatto per:
 

  • persone che devono essere portatrici di curiosità

  • chi ama la velocità, ma non si fa prendere mai dalla fretta

  • persone estremamente fantasiose e che hanno una disciplina

  • chi non sente l’energia vulcanica dell’emisfero destro, creativo, ricco di connessioni strane ed innovative

  • la persona di talento che ha bisogno non di aiuto ma di “sensori”, che gli confermino che quello, la dote che lui ha è quello che deve tenere pulito per lavorare al meglio, per non mettere ruggine o polvere sui suoi meccanismi (infatti, a volte abbiamo solo bisogno di uno specchio in cui vengono riflesse le nostre caratteristiche per correggere ciò che vediamo già fuori posto oppure di uno specchio ci confermi che andiamo benissimo così e che possiamo andare avanti)

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Emmanuel Pagano
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